Civitavecchia sarà ricordata come il luogo in cui la Politica non è mai riuscita ad imporre il metodo democratico e partecipato nell’orientamento delle scelte per il bene comune. Ce lo insegna la storia lontana e recente di questa Città e della sua gente.
Il partito che è riuscito, nel caos generale di un centrodestra sempre più diviso, ad imporre il proprio candidato al Campidoglio ed a via della Pisana non vuole affrontare il problema Civitavecchia a causa dell’instabilità e della poca coerenza della sua classe dirigente locale oltre che del fatto che le amministrative coincidono con le elezioni europee, una partita che Giorgia Meloni non può assolutamente mettere in discussione. Per questa ragione ha deciso, almeno in questo territorio, di sacrificare Civitavecchia lasciando la politica locale ad alimentare le divisioni, i personalismi, la smania che ha sempre distinto i suoi iscritti e tutti quelli che, pur non avendo sottoscritto un patto, si definivano alternativamente “amici di Giorgia, possibilmente nei giorni dispari della settimana.
A leggere bene la situazione però c’è anche una grande opportunità, sempre a favore di Fratelli d’Italia e mai a favore della cittadinanza o del territorio. L’opportunità è quella di consegnare Civitavecchia alla Lega perché quest’ultima, con a capo l’inossidabile Claudio Durigon, possa decretare, per mezzo dell’ennesima sconfitta, la sua definitiva scomparsa dalla scena politica almeno in questa porzione del Lazio, dove insiste un porto di altissimo richiamo, dove esiste una partita aperta con Enel per la restituzione alla Città di un sistema industriale ed energetico finora basato sullo sfruttamento e dove la questione occupazionale non trova soluzione concreta da decenni.
Invece di Lega probabilmente si inizierà a sentire parlare da domani, dopo il risultato ufficiale della Sardegna. Si aprirà uno scenario, anzi si potrebbe aprire, dove protagonisti saranno quei soggetti che in nome del partito del carroccio hanno governato il nord del paese con dignità, senza annunci, realizzando opere e stando in mezzo alla gente. Quella Lega di cui potrebbe sentirsi il bisogno anche a Civitavecchia, quello stesso bisogno che invece è reso opaco dai familiarismi e dalla ricerca di rivincite personali che è ormai la cifra della politica realizzata al Pincio.
“Tedesco per forza” è una splendida opportunità per Giorgia meloni, l’opportunità di mettere Matteo Salvini davanti al fatto compiuto e far perdere, assieme alla Lega, anche tutta la Città, sconfitta un’altra volta in termini di prospettive, di sviluppo, di speranza e di futuro.